Francesco II di Borbone
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Preambolo della Redazione
Condividiamo volentieri l’informativa divulgata dalla Fondazione ‘Il Giglio’ (Napoli), attraverso la sua newsletter: Lettera napoletana n. 180, gennaio 2025.
Vi si denuncia l’ennesimo intrigo massonico perpetrato contro la Regalità Tradizionale e, attraverso questa, contro la Chiesa tutta. Proponiamo l’approfondimento della questione nel testo che segue.
L’invito è ad unirsi, il 27 di ogni mese, all’iniziativa condotta da un gruppo di preghiera il quale, in tale data, recita su Telegram un S. Rosario, affinché giunga presto a buon esito la Causa di beatificazione dell’ultimo Re delle Due sicilie: Francesco II di Borbone.
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Il 16 dicembre 2020 Francesco II di Borbone-Due Sicilie veniva proclamato Servo di Dio dalla Chiesa cattolica.
Per l’ultimo Re delle Due Sicilie si è trattato del primo gradino verso la gloria degli altari. Il titolo di Venerabile, dopo il riconoscimento da parte della Congregazione per le Cause dei Santi del carattere eroico delle sue virtù cristiane, e la proclamazione di Beato sono le tappe successive fino alla canonizzazione.
Fin dal primo momento, però, questo percorso è stato contrastato da nemici influenti e bene inseriti nel circuito culturale e mediatico.
Il 26 gennaio 2021 un Comitato contro la beatificazione di Francesco II di Borbone ha inviato in Vaticano un dossier di 16 pagine contro il processo di beatificazione del Sovrano con le firme di 30 “studiosi, professionisti e operatori dell’informazioni di tutta Italia”. Tra i firmatari: Anna Poerio Riverso, presidente dell’“Associazione Carlo Poerio” e “ispettore dell’Istituto per la Guardia d’Onore al Pantheon”, associazione sabauda fondata durante il regno di Vittorio Emanuele II di Savoia; la prof.ssa Renata De Lorenzo presidente della Società Napoletana di Storia Patria. La De Lorenzo presentò l’8 luglio 2011 il proprio libro “Murat” nel Parco di Villa Vascello, a Roma, su invito del Grande Oriente d’Italia, alla presenza del Gran Maestro della massoneria Gustavo Raffi. Ha firmato l’appello anche la pubblicista Antonella Orefice, che pubblica on-line il blog “Nuovo monitore Napoletano” (dal nome del giornale della giacobina Eleonora Pimentel Fonseca). Ai funerali non religiosi dell’avvocato Gerardo Marotta (28 gennaio 2017), fondatore dell’Istituto italiano per gli studi filosofici, la Orefice, che si definisce abitualmente “repubblicana ed antiborbonica”, lasciò dinanzi alla bara di Marotta un biglietto sul quale era scritto “Tu per noi sarai per sempre”. L’avvocato fu ricordato nello stesso giorno con un necrologio sul quotidiano Il Mattino (28.1.2017) dal “Collegio dei Maestri Venerabili di Campania e Lucania del Grande Oriente d’Italia“.
Le accuse del Comitato contro la beatificazione di Francesco II sono costruite con le categorie ideologiche del pensiero unico dominante, che orientano gran parte dei mass-media. Il sovrano delle Due Sicilie viene definito “razzista”, “antisemita”, “omofobo”.
Prosegue poi, animata non solo dal settarismo ma anche da semplice ignoranza, la denigrazione della figura storica di Francesco II di Borbone, presentato dalla divulgazione giornalistica come debole e incapace. Su “PANORAMA” (n. 5, 22.1.2025) Antonio Rossitto, che lo chiama dispregiativamente Francischiello, ripete un vecchio e screditato aneddoto della propaganda liberale: «Al suo scombiccherato esercito intimava: Facite ‘a facciaferoce».
ll 28 gennaio (2025) a Napoli, in un Convegno nella Sala Maria Cristina della Basilica di Santa Chiara, il sacerdote Don Luciano Rotolo, presidente della Fondazione Francesco II delle Due Sicilie, ha reso noto che diversi Vescovi delle Diocesi del Sud, ai quali è stato inviato l’opuscolo edito dalla stessa Fondazione – “Francesco II l’uomo della carità, il re dell’attenzione agli ultimi” – hanno risposto alla richiesta di sostenere la Causa di Beatificazione riconoscendo i meriti del Servo di Dio, ma hanno espresso dubbi sulla opportunità politica e storica della sua proclamazione a Venerabile. Ragioni che non c’entrano nulla con il processo canonico, che guarda invece alle virtù cristiane praticate eroicamente dal candidato alla Santità, e lo fa sub specie aeternitatis, non secondo criteri contingenti.
A 130 anni dopo la morte, avvenuta il 27 dicembre 1894 in esilio, ad Arco di Trento, in territorio asburgico, “Francesco II di Borbone fa ancora paura?” ha chiesto Don Luciano Rotolo. Evidentemente sì. Contro di lui restano coalizzati massoni, liberali, vestali della vulgata risorgimentale, anticlericali infiltrati anche tra i sedicenti cavalieri di Ordini equestri che si richiamano ai Borbone e figurano tra i sostenitori dell’appello inviato in Vaticano.
Nonostante le pressioni contrarie esercitate sulla Chiesa di Napoli, che dovrà pronunciarsi sull’invio alla Congregazione per le Cause dei Santi della documentazione sull’ultimo re delle Due Sicilie, le iniziative di preghiera e di studio in favore di Francesco II di Borbone si moltiplicano e testimoniano la partecipazione spirituale e l’interesse culturale per il figlio della Beata Maria Cristina di Savoia, che è stata ricordata da Don Rotolo all’omelia della Messa celebrata il 28 gennaio nella Basilica di Santa Chiara.
Un gruppo di preghiera recita il 27 di ogni mese su Telegram un Rosario per l’avanzamento della Causa di beatificazione.
Messe in suffragio di Francesco II di Borbone sono state celebrate in diverse regioni del Sud, il 27 dicembre. A Napoli, nella chiesa di S. Maria della Vittoria, per iniziativa della Fondazione Il Giglio e del Movimento Neoborbonico.
[…] Il percorso verso la gloria degli Altari di Francesco II si muove su un piano soprannaturale, che è affidato al giudizio di Dio e alle preghiere degli uomini, e un piano naturale. Su questo secondo aspetto la sua proclamazione a Venerabile costituirebbe un grande risarcimento storico per la memoria delle Due Sicilie e una pietra miliare per il futuro. I suoi nemici lo sanno e cercano di fermare il processo canonico per questo. (LN 190725)
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