Vai al contenuto

Giovanni Scoto Eriugena (810-877)

 

Giovanni Scoto Eriùgena nel manoscritto Clavis physicae di Honorius Augustodunensis [Paris, Bibliothèque Nationale, Lat. 6734 fol. 3r (12. Jh.)]

 

«L’autorità è derivata dalla ragione, non la ragione dall’autorità. Qualunque tipo di autorità che non venga confermata da una vera ragione dovrebbe essere considerata debole. […] Non è infatti vera autorità se non quella che coincide con la verità scoperta in forza della ragione, anche se si dovesse trattare di un’autorità raccomandata e trasmessa per l’utilità dei posteri dai santi Padri (I,69 PL 122, col 513BC)». […]

«Nessuna autorità ti intimorisca o ti distragga da ciò che ti fa capire la persuasione ottenuta grazie ad una retta contemplazione razionale. Infatti l’autentica autorità non contraddice mai la retta ragione, né quest’ultima può mai contraddire una vera autorità. L’una e l’altra provengono senza alcun dubbio dalla stessa fonte, che è la sapienza divina (I,66 PL 122, col 511B)».

 

Commento della Redazione

L’unica Auctoritas che risponda al requisito indicato da Scoto Eiugena è ovviamente quella che deriva direttamente dal Signore Nostro Gesù Cristo, vero Logos nonché vero Sacerdote e vero Re.

L’Imperium (pilastro dell’Ecclesia, accanto al Papato che ne è fondamenta) è l’unica autorità civile e politica che venga confermata dal logos umano, allorchè questo si ponga in analogia e conformità con il Logos divino.

Nei presenti tempi di escatologico deserto, in cui l’Ecclesia deve difendersi dagli assalti del dragone anticristico (Ap 12,14), valga la seguente cavalleresca riflessione: “La vera autorità: come acqua nel deserto, dentro la tua borraccia” (A. Scali).