Come un corpo d’armata, schierato e pronto alla battaglia.
La poderosa e travolgente spiritualità di S. Luigi Maria Grignion di Montfort (1673 – 1716) è oggi più attuale che mai.
Egli stesso aveva profeticamente preannunciato come la propria missione – comunque già straordinariamente efficace e costellata di numerosi eventi miracolosi quando ancora lui era in vita – si sarebbe proiettata oltre i suoi tempi per attuarsi, in maniera ancor più formidabile, nei ‘tempi ultimi’.
Settantasette anni dopo la sua morte, nel 1793, il fervore degli inni da lui composti trascinava e sosteneva l’insorgenza della Vandea, infondendo nei lealisti di quella regione francese, nella battaglia contro le iniquità delle ‘infernali’ armate della Rivoluzione, una fede tanto ardente da essere in grado di trasformare dei semplici contadini e artigiani in un popolo di soldati e martiri.
Tuttavia, le nefaste conseguenze del giacobinismo vittorioso sembrarono aver la meglio; tant’è che bisognò attendere il 1888 per la sua beatificazione, proclamata da Papa Leone XIII, ed addirittura il 1947 per la santificazione, sotto il pontificato di Papa Pio XII.
Ma evidentemente il periodo di attesa è oggi oramai volto al termine. Già l’auspicio di riconoscerlo quale Dottore della Chiesa pare infatti essersi rafforzato da quando Papa Giovanni Paolo II, nel 1987, lo ha indicato quale ‘principale guida della spiritualità mariana’.
Comunque sia, sono i giorni odierni a far riconoscere, almeno a coloro che “abbiano orecchie per intendere”, che la predizione consegnata nel suo Trattato della vera devozione alla S. Vergine, poi ripresa anche dalla Preghiera infuocata, sia quanto mai matura per realizzarsi.
Grignion di Montfort auspica fortemente che il Signore invii molti discepoli, affinché si costituisca un forte esercito contro i nemici della fede e contro quei traditori i quali, presenti nella stessa Chiesa, con le loro iniquità e i loro crimini l’hanno sempre di più lordata ed indebolita. Principale prerogativa di tali ‘predestinati’ è quella di essere ‘consacrati a Maria’: uomini prodigiosi nello zelo e ricchi delle grazie di Dio, prediletti dalla S. Vergine la Quale, in persona, li formerà come veri figli e Suoi servitori. Pacifici, caritatevoli, puri, laboriosi, agili, forti, coraggiosi, regali: essi, combattendo col Crocifisso nella mano destra, la Corona del S. Rosario nella sinistra e con la spada a due tagli della ‘parola di Dio’ nella bocca, sconfiggeranno i figli e gli schiavi del demonio oramai giunti a dominare il mondo, permettendo così il vero rinnovamento della Chiesa.
Come riconoscere quando i tempi saranno maturi? Il Grignion di Montfort è chiaro: tutto ciò deve avvenire allorché «[…] la divina legge è trasgredita, il Vostro Vangelo abbandonato; i torrenti dell’iniquità inondano tutta la terra e portan seco perfino i Vostri servi; il mondo intero è nella desolazione; l’empietà regna sovrana; il Vostro santuario è profanato e l’abominio è fin nel luogo santo» […].
E’ pur vero che «[…] il Santo chiese precisamente “sacerdoti”: il che è giusto; perché, secondo la felice espressione di Blanc de Saint Bonnet, “il clero è l’aristocrazia della nazione” ; e la presenza dei ‘grandi’ è insostituibile, è la forza traente dei minores, quali sono i laici. (Pur tuttavia) soltanto dai rami di un albero sacerdotale ben saldo potrà naturalmente fiorire un’aristocrazia laicale votata al Signore, una nuova nobiltà cavalleresca al servizio del Re dei re, una legione di soldati dell’Arcangelo Michele che pianti lo stendardo della Croce non solo sui cuori degli uomini, ma anche al sommo della società civile»[1].
Ecco dunque perché la spiritualità del Grignion di Montfort è, hic et nunc per il miles Christi, prezioso esempio nonché irrinunciabile chiamata alla battaglia che, in questi oramai prossimi anni di grazia, vedrà trionfare il Re dei Re attraverso la S. Vergine Maria.
Ad maiorem Dei gloriam
Preghiera infuocata (di S. Luigi Maria Grignion di Montfort).
Memento, Domine, Congregationis tuae, quam possedisti ab initio[2].
Ricordatevi, o Signore, della Vostra Congregazione, che possedeste fin
dall’eternità, pensando ad essa nel Vostro spirito ab initio; che possedeste
nelle Vostre mani, quando creaste l’universo dal nulla ab initio; che possedeste
nel Vostro cuore, quando il Vostro amato Figlio morendo sulla
croce la irrorava col Suo sangue e la consacrava con la Sua morte, affidandola
alla Sua santa Madre.
Portate a compimento, o Signore, i disegni della Vostra misericordia;
suscitate gli uomini della Vostra destra, così come li avete mostrati in
visioni profetiche a qualcuno dei Vostri più grandi servi, un San Francesco
da Paola, un San Vincenzo Ferreri, una Santa Caterina da Siena,
e a tante altre grandi anime nel secolo scorso e perfino in questo che
viviamo.
Memento: Dio onnipotente, ricordatevi di questa Compagnia, applicando
ad essa tutto il potere del Vostro braccio, che non si è accorciato,
per portarla alla luce e condurla a perfezione. Innova signa, immuta mirabilia;
sentiamus adiutorium brachii tui[3]: o gran Dio, che potete trarre
dalle brute pietre altrettanti figli d’Abramo[4], dite come Dio una sola
parola, per inviare buoni operai alla Vostra messe e buoni missionari
alla Vostra Chiesa.
Memento: Dio di bontà, ricordatevi delle Vostre antiche misericordie,
e per esse di questa Congregazione; ricordatevi le reiterate promesse
che ci avete fatto, per bocca dei profeti e del Vostro stesso Figlio, di
esaudire le nostre giuste richieste. Ricordatevi delle preghiere che i Vostri
servi e le Vostre serve vi hanno fatto su tutto ciò nel corso di tanti
secoli; che i loro voti, i loro singhiozzi, le loro lacrime e il loro sangue
versato convengano in Vostra presenza per impetrare poderosamente la
Vostra misericordia. Ma ricordatevi soprattutto del Vostro amato Figlio:
Respice in faciem Christi tui[5]. La Sua agonia, la Sua angoscia e il pianto
amoroso nel giardino degli ulivi, quando disse: Quae utilitas in sanguine
meo[6]? La Sua morte crudele e il sangue effuso Vi chiedono misericordia
a gran voce, affinché il Suo Impero, per mezzo di questa Congregazione,
venga a stabilirsi sulle rovine di quello dei Vostri nemici.
Memento: ricordatevi, o Signore, di questa Comunità, nel compimento
della Vostra giustizia. Tempus faciendi, Domine, dissipaverunt legem
tuam[7]: è tempo di fare ciò che avete promesso. La divina legge è trasgredita,
il Vostro Vangelo abbandonato; i torrenti dell’iniquità inondano
tutta la terra e portan seco perfino i Vostri servi; il mondo intero è
nella desolazione; l’empietà regna sovrana; il Vostro santuario è profanato
e l’abominio è fin nel luogo santo. Giusto Signore, Dio delle
vendette, lascerete forse che tutto vada in rovina? Diventerà ogni luogo
come Sodoma e Gomorra? Sarà eterno il Vostro silenzio, eterna la pazienza?
Non bisogna che la Vostra volontà sia fatta sulla terra come in
Cielo e che venga il Vostro Regno? Non avete mostrato ormai da tempo,
a qualcuno dei Vostri amici, un rinnovamento futuro della Chiesa? Non
devono convertirsi alla verità, i Giudei? Non è questo ciò che la Chiesa
attende? Tutti i Santi del Cielo non implorano giustizia: vindica[8]? Tutti
i giusti della terra non vi dicono: Amen, veni, Domine[9]? Tutte le creature,
anche le più insensibili, gemono sotto il peso dei peccati innumerevoli
di Babilonia e invocano la Vostra venuta per restaurare tutte le
cose: Omnis creatura ingemiscit[10], etc.
Signore Gesù, memento Congregationis tuae: ricordatevi di dare
alla Madre Vostra una nuova Compagnia perché tutte le cose siano rinnovate,
e perché gli anni della grazia abbiano compimento per mezzo di
Maria, come per mezzo di Lei furono da Voi cominciati. Da Matri tuae
liberos, alioquin moriar[11]: date figli e servi a Vostra Madre, altrimenti,
che io muoia.
Da Matri tuae: è per Vostra Madre che Vi prego. Ricordatevi del
Suo ventre e del Suo seno, e non respingetemi. Ricordatevi di chi siete
Figlio, ed esauditemi. Ricordatevi di ciò ch’Ella è per Voi e di ciò che
Voi siete per Lei, e date soddisfazione ai miei voti.
Cos’è che Vi chiedo? Niente in mio favore, tutto per la Vostra gloria.
Cos’è che Vi chiedo? Ciò che Voi potete e addirittura, oso dirlo,
dovete accordarmi, come Dio di verità quale siete, cui ogni potenza è
stata data in Cielo e sulla terra, e come il migliore fra tutti i figli, che
ama infinitamente la Madre Sua.
Cos’è che Vi chiedo? Liberos: sacerdoti liberi della Vostra libertà,
distaccati da tutto, senza padre, senza madre, senza fratelli, senza sorelle,
senza parenti secondo la carne, senza amici secondo il mondo, senza beni,
senza ostacoli umani e senza preoccupazioni e perfino senza volontà
propria.
Liberos: schiavi dei Vostro amore e della Vostra volontà, uomini
secondo il Vostro cuore, i quali, privi di un volere personale che li
deturpa e li arresta, eseguano tutti i Vostri ordini ed abbattano i Vostri
nemici come dei nuovi David, il bastone della Croce e la fionda del
Santo Rosario nelle mani: in baculo Cruce et in virga Virgine[12].
Liberos: nubi elevate dalla terra e piene di celeste rugiada, che
senza impedimento volino dovunque al soffio dello Spirito Santo. Son
essi, in parte, quelli che i Vostri profeti hanno visto, quando chiedevano:
Qui sunt isti qui sicut nubes volant[13]? Ubi erat impetus spiritus illuc
gradiebantur[14].
Liberos: uomini sempre a Vostra disposizione, sempre pronti a obbedire
a Voi, alla voce dei loro superiori, come Samuele: Praesto sum[15],
sempre pronti a correre e a tutto sopportare con Voi e per Voi, come
gli Apostoli: Eamus et moriamur cum illo[16].
Liberos : veri figli di Maria, la Vostra Santa Madre, che siano generati
e concepiti dalla Sua carità, portati nel Suo seno, attaccati alle Sue mammelle
nutriti dal Suo latte, allevati dalle Sue premure, sostenuti dal Suo
braccio e arricchiti dalle Sue grazie.
Liberos: veri servitori della Santa Vergine, i quali, come altrettanti
San Domenico, vadano dappertutto, la fiaccola lucente e ardente del Santo
Vangelo nella bocca e il Santo Rosario nella mano, ad abbaiare come
cani, a bruciare come fuochi e ad illuminare le tenebre del mondo come
soli[17]; i quali, per mezzo d’una vera devozione a Maria, vale a dire
interiore senza ipocrisia, esteriore senza critica, prudente senza ignoranza,
tenera senza indifferenza, costante senza leggerezza e santa senza presunzione,
schiaccino dovunque vadano la testa dell’antico serpente, affinché
la maledizione che Voi gli avete lanciato si compia per intero: Inimicitias
ponam inter te et mulierem, inter semen tuum et semen ipsius et ipsa
conter et caput tuum[18].
È vero, o gran Dio, che il demonio tenderà, come avete predetto,
delle grandi insidie al calcagno di questa Donna misteriosa, cioè a questa
piccola compagnia di figli di Lei che verranno verso la fine del mondo,
e che vi saranno grandi inimicizie fra questa beata progenie di Maria e
la razza maledetta di satana. Ma si tratta di inimicizia tutta divina,
la sola di cui Voi siate l’autore: inimicitias ponam. Però queste lotte e
persecuzioni, che i discendenti di Belial faranno alla razza della Vostra
santa Madre, non serviranno che a esaltare la potenza della Vostra grazia,
l’autorità della Vostra Madre e la coraggiosa virtù del Suo lignaggio;
poiché fin dall’inizio del mondo Voi Le avete assegnato il compito di
schiacciare quell’orgoglioso con l’umiltà del cuore e del calcagno: ipsa
conteret caput tuum.
Alioquin moriar: non è meglio morire che vedervi, mio Dio, tutti
i giorni così crudelmente e impunemente offeso, ed essere tutti i giorni
sempre più nel pericolo di venir travolto dai torrenti d’iniquità che ingrossano?
Mille morti mi sarebbero più tollerabili. O mandatemi soccorso
dal Cielo o prendetevi la mia anima.
Se io non avessi la speranza che Voi esaudirete presto o tardi questo
povero peccatore secondo gli interessi della Vostra gloria, come già ne
avete esauditi tanti altri: Iste pauper clamavit et Dominus exaudivit
eum[19], io Vi pregherei assolutamente con un profeta: Tolle animam
meam[20]. Ma la fiducia che ho nella Vostra misericordia mi fa dire con
un altro profeta: Non moriar sed vivam et narrabo opera Domini[21], fino
a quando non potrò dire con Simeone: Nunc dimittis servum tuum in
pacem, quia viderunt oculi mei[22], etc.
Memento: Spirito Santo, ricordatevi di produrre e formare dei figli
di Dio con la Vostra divina e fedele Sposa Maria. Voi avete formato
il capo dei predestinati con Lei e in Lei; ed è con Lei e in Lei che dovete
formare tutte le membra del Corpo Mistico. Voi non generate nessuna
persona divina nella Divinità; ma siete solo Voi che formate tutte le
persone divine al di fuori della Divinità, e tutti i Santi che furono e
saranno fino alla fine del mondo sono altrettante opere del Vostro amore
unito a Maria.
Lo speciale Regno di Dio Padre è durato fino al diluvio, e un diluvio
d’acqua lo concluse; il Regno di Gesù Cristo è finito con un diluvio di
sangue, ma il Regno Vostro, o Spirito del Padre e del Figlio, continua
tuttora e sarà terminato da un diluvio di fuoco, d’amore e di giustizia.
Quando verrà questo diluvio di fuoco del puro amore, che Voi
dovete accendere su tutta la terra in maniera così dolce e veemente che
tutte le nazioni, i Turchi, gli idolatri, e perfino i Giudei, ne bruceranno
e si convertiranno? Non est qui se abscondat a calore ejus[23].
Accendatur: che questo divino fuoco, da Gesù Cristo portato sulla
terra, divampi prima di quello della Vostra collera che ridurrà in cenere
il mondo intero. Emitte Spiritum tuum et creabuntur et renovabis faciem
terrae[24]: mandate questo Spirito tutto fuoco a suscitare sacerdoti tutto
fuoco, per il cui ministero sia rifatta la faccia della terra e sia riformata
la Vostra Chiesa.
Memento Congregationis tuae: è una congregazione, un raduno, una
scelta, una cernita di predestinati che voi dovete fare nel mondo e dal
mondo: Ego elegi vos de mundo[25]. Un gregge di agnelli pacifici da raccogliere
in mezzo a tanti lupi; una compagnia di caste colombe e d’aquile
reali fra tanti corvi; uno sciame di api fra tanti calabroni; un branco
di agili cervi fra tante tartarughe; un battaglione di leoni coraggiosi fra
tante pavide lepri. Ah! Signore: congrega nos de nationibus[26]. Radunateci,
uniteci, affinché ogni gloria sia resa al Vostro Nome Santo e Potente.
Voi avete predetto questa illustre compagnia al Vostro profeta, che
ne parla in termini molto oscuri e segretissimi ma totalmente divini:
- Pluviam voluntariam segregabis, Deus, haereditati tuae et infirmata
est, tu vero perfecisti eam. – 2. Animalia tua habitabunt in ea.
Parasti in dulcedine tua pauperi, Deus. – 3. Dominus dabit verbum
evangelizantibus virtute multa. – 4. Rex virtutum dilecti dilecti et speciei
domus dividere spolia. – 5. Si dormiatis inter medios cleros, pennae
columbae deargentatae et posteriora dorsi ejus in pallore auri. – 6.
Dum discernit caelestis reges super eam, nive dealbabuntur in Selmon;
mons Dei, mons pinguis. – 7. Mons coagulatus, mons pinguis; ut quid
suspicamini montes coagulatos? – 8. Mons in quo beneplacitum est Deo
habitare in eo, etenim Deus habitabit in finem[27].
Che cos’è mai, o Signore, questa pioggia volontaria che avete messo
in serbo e scelto per la Vostra indebolita eredità, se non sono questi
santi missionari, figli di Maria, Vostra Sposa, che Voi dovete radunare
e separare dalla massa per il bene della Vostra Chiesa tanto indebolita
e lordata dai crimini dei propri figli?
Chi sono gli animali ed i poveri, i quali abiteranno nella Vostra
eredità essendovi nutriti dalla dolcezza divina che avete preparato per
loro, se non questi poveri missionari abbandonati alla Provvidenza e
saturati delle più divine delizie; se non quei misteriosi animali di
Ezechiele[28], che avranno l’umanità dell’uomo per la loro carità disinteressata
e benefica verso il prossimo, il coraggio del leone per la santa
collera e lo zelo ardente e prudente contro i diavoli figli di Babilonia,
la forza del bue per le fatiche apostoliche e la mortificazione della carne,
ed infine l’agilità dell’aquila per la contemplazione in Dio? Tali saranno
i missionari che Voi volete mandare nella Vostra Chiesa. Essi avranno
un occhio d’uomo per il prossimo, un occhio di leone contro i Vostri
nemici, un occhio di bue contro sé stessi e un occhio d’aquila per Voi.
Questi imitatori degli apostoli predicheranno virtute multa, virtute
magna, con grande forza e virtù, ma così grande e splendente da scuotere
tutti gli animi ed i cuori nei luoghi dove predicheranno. Voi darete
loro la Vostra parola: dabit verbum; la Vostra bocca stessa e la Vostra
saggezza: Dabo vobis os et sapientiam cui non poterunt resistere omnes
adversarii vestri[29], alla quale nessuno dei loro nemici potrà resistere.
Tra questi prediletti Voi, in qualità di Re delle virtù di Gesù Cristo
il prediletto, troverete le Vostre compiacenze, poiché essi non avranno
altro fine in ogni loro missione, se non quello di darvi tutta la gloria
delle spoglie nemiche: Rex virtutum dilecti dilecti et speciei domus dividere
spolia.
Per l’abbandono alla Provvidenza e la devozione a Maria, essi avranno
le ali argentate della colomba; inter medios cleros pennae columbae deargentatae,
cioè purezza di dottrina e di costumi; e il dorso dorato:
et posteriora dorsi ejus in pallore auri, cioè carità perfetta verso il prossimo,
per sopportare i suoi difetti, e grande amore a Gesù Cristo, per portare
la Sua croce.
Voi solo, quale Re dei Cieli e Re dei Re, separerete dalla massa
questi missionari come altrettanti Re, per farli diventare bianchi più
che la neve della montagna di Selmon, montagna di Dio, montagna
immensa e fertile, montagna forte e compatta, montagna nella quale
Iddio si compiace meravigliosamente e nella quale dimora e dimorerà
sino alla fine.
Che cos’è, o Signore, Dio di verità, questa misteriosa montagna
di cui ci dite tante meraviglie, se non Maria, la Vostra cara Sposa, di
cui poneste le basi sulle cime delle più alte montagne? Fundamenta
ejus in montibus sanctis[30]. Mons in vertice montium[31].
Beati, mille volte beati i sacerdoti che avete così bene scelto e
predestinato per abitare con Voi su questa immensa e divina montagna,
affinché diventino Re dell’eternità, grazie al loro disprezzo della terra ed
alla loro elevazione in Dio; e più bianchi della neve per l’unione a Maria,
Vostra Sposa bellissima, purissima, totalmente immacolata; e ricchi della
rugiada del Cielo e dell’adipe della terra, di ogni benedizione temporale
ed eterna di cui Maria è tutta colma.
È dall’alto di questa montagna che, come Mosè, essi scaglieranno
le frecce delle loro ardenti preghiere contro i nemici, per abbatterli
o convertirli[32].
Su questa montagna essi apprenderanno dalla bocca stessa di Gesù
Cristo, che vi abita perpetuamente, il significato delle Sue otto beatitudini[33].
Su questa montagna di Dio saranno trasfigurati con Cristo come
sul Tabor, morranno con Lui come sul Calvario, saliranno al Cielo con
Lui come sul monte degli olivi.
Memento Congregationis tuae. Tuae: a Voi soltanto spetta di fare
quest’accolta, con la Vostra grazia; se l’uomo vi pone mano per primo
non se ne farà nulla, se vi mescola del suo guasterà tutto, sconvolgerà
tutto. Tuae Congregationis: è compito Vostro, grande Iddio. Opus tuum
fac: fate l’opera Vostra tutta divina, raccogliete, chiamate, radunate da
ogni parte del Vostro Impero i Vostri eletti per costituire un corpo
d’armata contro i Vostri nemici.
Non vedete, o Signore, Dio degli eserciti, i capitani che formano
compagnie al completo, i generali che fanno armate numerose, i naviganti
che armano flotte intere, i mercanti che s’addensano in gran numero nei
mercati e nelle fiere? Quanti ladroni, empi, ubriaconi e libertini si uniscono
in massa contro di Voi tutti i giorni, e come facilmente, come
prontamente: un fischio di richiamo, il rullio d’un tamburo, un’arma
spuntata appena mostrata, la promessa d’un ramo secco d’alloro, l’offerta
d’un pezzo di terra gialla o bianca . . . in tre parole, un’illusione d’onore,
un interesse da niente, l’immagine d’un volgare piacere da bestia, valgono
a riunire in un attimo i ladri, ad ammassare i soldati, a formare i battaglioni,
a radunare i mercanti, a riempire le case e le piazze e a coprire
la terra e il mare di una moltitudine innumerevole di reprobi, i quali,
per quanto divisi fra loro, o dalla distanza dei luoghi, o dalla differenza
dell’indole, o dal loro stesso interesse, si uniscono tutti insieme fino alla
morte per farvi guerra sotto la bandiera e la guida del demonio.
E Voi, grande Iddio? Benché vi sia tanta gloria, e dolcezza, e profitto
nel servirvi, non ci sarà nessuno che sposi la Vostra causa? Non
un soldato che si ponga sotto le Vostre bandiere? Nessun San Michele
che per lo zelo della Vostra gloria balzi in mezzo ai fratelli a gridare:
Quis ut Deus[34]? Ah! lasciate che sia io, allora, a gridare dappertutto:
al fuoco, al fuoco, al fuoco! Aiuto, aiuto, aiuto! Al fuoco nella casa
di Dio, al fuoco nelle anime, al fuoco fin nel santuario! Aiuto, il nostro
fratello viene assassinato; aiuto, si stanno scannando i nostri figli; aiuto,
il nostro buon padre è pugnalato.
Qui Domini est jungatur mihi[35]: che tutti i buoni preti sparsi nel
mondo cristiano, si trovino tuttora nel combattimento o si siano ritirati
dalla mischia nei deserti e nelle solitudini, che questi buoni preti vengano
e si uniscano a noi. Vis unita fit fortior, al fine di formare sotto
lo stendardo della Croce un’armata bene schierata a battaglia e ben ordinata
per attaccare tutti insieme i nemici di Dio, che han già lanciato il
grido di guerra: sonuerunt, frenduerunt, fremuerunt, multiplicati sunt[36].
Dirumpamus vincula eorum et projiciamus a nobis jugum ipsorum.
Qui habitat in coelis irridebit eos[37].
Exsurgat Deus et dissipentur inimici ejus[38]!
Exsurge, Domine, quare obdormis? Exsurge[39].
Signore, sorgete! Perché sembrate dormire? Sorgete nella Vostra
onnipotenza, misericordia e giustizia, per formarvi uno stuolo scelto di
guardie del corpo, per proteggere la Vostra casa, per difendere la Vostra
gloria e salvare le anime, affinché ci sia un unico ovile e un solo pastore
e tutti Vi rendano gloria nel Vostro tempio: Et in templo ejus omnes
dicent gloriam[40]. Amen.
Dio solo!
[1] S. LUIGI MARIA GRIGNION DI MONTFORT, Preghiera infuocata, GIANNI VANNONI (Introduzione di), Estratto dalla «Rassegna di ascetica e mistica» n. 2,Tipografia Baccini & Chiappi, Firenze 1973, p. 11.
[2] Cfr. Sal 73, 2.
[3] Sir 36, 5 (“Rinnova i prodigi e fa nuove meraviglie”. Il resto è aggiunta del Santo).
[4] Cfr. Mt 3, 9; Lc 3, 8.
[5] Sal 83,10.
[6] Sal 29,10.
[7] Sal 118,126.
[8] Cfr. Ap 6, 10; Sal 78, 10.
[9] Cfr. Ap 22,20.
[10] Cfr. Rm 8,22.
[11] Cfr. Gen 30,1.
[12] Cfr. 1 Sam 17, 40; Sal 22, 4; S. P e t r u s D am i a n u s , Sermo in Assumpt., P L 144, 721 C.
[13] Is 60,8.
[14] Ez 1,12.
[15] 1 Sam 3,16.
[16] Cfr. Gv 11,16.
[17] Qui il Montfort fa riferimento al sogno profetico della madre di San Domenico.
[18] Gen 3,15.
[19] Sal 33,7.
[20] 1 Re 19,4.
[21] Sal 117, 17.
[22] Lc 2,29-30.
[23] Sal 18,7.
[24] Cfr. Sal 103,30.
[25] Gv 15,19.
[26] Sal 105,47.
[27] Sal 67,10-17.
[28] Cfr. Ez 1,5-14.
[29] Lc 21,15.
[30] Sal 86,1.
[31] Is 2,2.
[32] Es 17,8-13.
[33] Cfr. Mt 5,3-11.
[34] Quis ut Deus è la versione latina di Mika-el.
[35] Cfr. Es 32,26.
[36] Cfr. per ogni espressione i rispettivi Salmi: 45, 4; 34, 16; 2, 1; 24, 19.
[37] Sal 2,3-4.
[38] Sal 67,1.
[39] Sal 43,23.
[40] Sal 28,9.