Autore: Guido De Giorgio –
Editore: Flamen, 1973 –
Il titolo del libro è poco esaustivo e sicuramente non del tutto rappresentativo del suo contenuto, perché quest’opera – la più completa di De Giorgio e una delle più complesse di tutto il pensiero tradizionale – è in realtà un trattato sul Reale, espresso in un linguaggio ellittico e caratterizzato da sublimi vette espressive difficilmente raggiunte in altri autori.
A partire da una completa visione metafisica del reale – il Principio ineffabile e la manifestazione, il silenzio, il ritmo e la forma, lo Spirito, l’anima e il corpo – De Giorgio giunge in un secondo momento a dimostrare come la società tradizionale non sia altro che l’applicazione, nel mondo umano, della Realtà divina.
Nello specifico del mondo occidentale, De Giorgio identifica in Roma il centro in cui la Tradizione Occidentale – rappresentata dall’eredità imperiale – e l’Oriente, rappresentato dal Cristianesimo (religione del Cristo uomo-Dio e Uomo Universale), si incontrano provvidenzialmente e armoniosamente; e rivendica in questo incontro l’unica possibilità reale di ritorno a Dio per l’intera umanità europea.