Autore: Dante Alighieri –
Editore: Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1988 –
Se l’intera opera di Dante è pervasa dall’idea Imperiale, tema ricorrente e motivo dominante che riappare secondo forme e modi diversi tanto nel Convivio, quanto nelle Epistolae e nella stessa Commedia, il trattato della Monarchia deve ritenersi lo scritto in cui la sua dottrina viene più esplicitamente espressa non quale semplice esercizio, ma come vero e proprio strumento politico. L’originalità del presupposto, contestualmente alla natura “agonale” con cui essa dottrina viene qui formulata, rendono di fondamentale importanza la lettura e lo studio di quest’opera per coloro che auspichino il recupero della piena ontologia cavalleresco-ghibellina; la quale vide in Dante il più alto, oltre che ultimo e mai più eguagliato esponente. Con il trattato della Monarchia l’intervento del philosophus, nel senso originario del termine, riconduce ogni contingente problematica giuridico-sociale ai propri superiori e sapienziali principi archetipici, restituendo così al discorso meramente politico la sua più vera e opportuna prospettiva metapolitica.